Dal fonografo all' mp3
Ma da amante della musica qual sono, quello che vi propongo è un viaggio proprio attraverso l'evoluzione dei diversi mezzi di riproduzione del suono, dal fonografo fino ad oggi. Vedremo così non solo quando e come hanno visto la luce i diversi apparecchi, ma anche quale è stato il loro impatto sociale.
Il grammofono, o giradischi, è uno tra i primi dispositivi in grado di registrare e riprodurre il suono.
La prima versione del grammofono fu il “fonografo” , creato da Thomas Edison nel 1887. I primi fonografi usavano come supporto di registrazione un cilindro e sfruttavano un movimento verticale dello stilo. La pressione sonora era tradotta in profondità di incisione del solco, ma il suono non era ancora soddisfacente, tanto che ebbe bisogno di alcuni perfezionamenti.
L’ invenzione del grammofono si deve a Emile Berliner (1897) che sostituì il cilindro con un disco a movimento orizzontale; questo permetteva i seguenti vantaggi: una velocità più costante, la possibilità di effettuare più copie e l’occupazione di minor spazio Nel 1908, grazie a miglioramenti tecnici, si cominciò a registrare su tutti e due i lati del disco qualche successo del grande repertorio musicale
Nel 1948, dopo la creazione del giradischi elettrico (1918) e del disco flessibile in carbonio (1920), subentra il disco in vinile, che fu il supporto più diffuso in particolare per la riproduzione della musica nonché il più fedele al suono. I componenti fondamentali che ne hanno permesso il successo sono stati il “solco” e la “puntina” fino all'era dell' hi-fi. Il disco è composto da cerchi concentrici: quando la puntina, poggiata sul disco in movimento, urta questi cerchi composti da solchi, esso trasmette delle vibrazioni alla testina .Queste si trasformano in tensioni elettriche che, infine, raccolte dall'amplificatore tornano ad essere suoni.
All'inizio degli anni’40 compaiono sul mercato americano i primi juke-box. il juke-box e diventato oggetto di culto per i giovani di ieri e “gettonato” dai collezionisti di oggi.
Con il boom discografico degli anni '60/'70, nacque l'esigenza di giradischi portatili, che si potessero alimentare senza bisogno di una fonte elettrica; vide così la luce il Mangiadischi, alimentato a batteria.
Negli anni ’60 nacque la prima forma di musicassetta , che Philips mise in commercio negli anni ’70 ad un prezzo molto inferiore, dando così inizio all'era della registrazione di massa. Quello che gli permise di abbassare il costo furono:l’inserimento del nastro in una comoda cassetta di plastica, più piccola, portatile, protettiva e facile da inserire e levare dal registratore. La musicassetta era stata pensata inoltre per immortalare spettacoli, feste private, tentativi musicali.
nel 1976la Ricerca portò alla nascita del CD-Audio (Compact Disc Audio). Il CD permette di poter “saltare” con perfetta precisione all'inizio del brano desiderato (una cosa impossibile sia con le cassette, che con i dischi in vinile, p. Inoltre migliora ulteriormente la qualità del suono che risulta più pulito.
Nel 1987 Sony creò il DAT , che permette attraverso la registrazione in digitale maggior qualità di riproduzione del suono. Tuttavia questo prodotto ha trovato successo commerciale solo negli ambienti professionali del trattamento del suono a causa del costo più elevato, d Simile ad una videocassetta ma con dimensioni più ridotte, utilizza anch’esso il nastro magnetico.
Da queste esigenze è nato il formato MPEG 3, comunemente conosciuto come Mp3, il quale, utilizzando un complesso metodo di compressione, consente di “racchiudere” megabyte in uno spazio 10 volte inferiore a quello utilizzato in un CD-Audio. Nel 1998 viene creato l’mp4, più legato alle applicazioni video.