Il consumo crescente di formaggi caprini, per il loro alto valore nutritivo e il basso contenuto di colesterolo, ha portato negli ultimi anni in Sicilia all’allevamento di razze caprine a spiccata attitudine produttiva per il latte e che ben si adattano alla stabulazione. Razze quali la Saanen, la Camosciata delle Alpi, la Maltese hanno preso il sopravvento su alcune razze autoctone che oggi rischiano l’estinzione: la capra Girgentana e, soprattutto, l’Argentata dell’Etna. Sono, queste, razze rustiche che ben si adattano al pascolamento nelle aree marginali interne dell’Isola e il cui latte entra nella produzione di formaggi siciliani ʺstoriciʺ quali il Caprino siciliano e il Maiorchino di Novara di Sicilia, oggi prodotti PAT. La salvaguardia di queste razze autoctone è senza dubbio fondamentale per rilanciare l’economia delle aree agricole marginali, per il recupero di un’antica sapienza casearia, per valorizzare il territorio da un punto di vista agrituristico.