Enea ed i Troiani, ripartiti da Gaeta arrivano nel Lazio. Lì a governare è Latino, figlio del dio Fauno, il quale tempo prima aveva predetto il matrimonio della nipote, Lavinia, con un principe straniero.
I Troiani consumano un magro pasto sulle rive del Tevere, mangiando, per la fame, anche le mense di farro indurito. Le parole di Iulo, successivamente, fanno capire che sono giunti alla loro meta.
Enea, felice di trovarsi sulla nuova terra, invia degli ambasciatori al re Latino, che capisce che i Troiani sono i famosi stranieri di cui parlava Fauno, e per stringere un'alleanza li invita alla reggia, e dà in sposa sua figlia ad Enea.
Giunone per impedire che ciò accada, e per scatenare la guerra fra Troiani e Latini, convoca, direttamente dagli Inferi una Furia, Aletto. Questa scaturisce un primo scontro, che viene placato da Latino, ricordandosi la profezia di suo padre. Allora Giunone, per dispetto, apre le porte del tempio di Giano, ed ha inizio la prima guerra armata, nella quale primeggiano Turno e Camilla, vergine guerriera che guida i Volsci.