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L'ETA' COMUNALE (Il panorama politico dell'Italia nel duecento…
L'ETA' COMUNALE
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Dopo la sua morte si crea un vuoto di potere in Italia, e questo consentì ai comuni del centro nord di affermare la propria autonomia
LA CRISI DELLA CHIESA
Anche lo stato della chiesa partecipò a un lungo periodo di decadenza, e quindi partecipava attivamente alle vicende dell'Impero, inoltre vide spostare la propria sede ad Avignone.
Dopo il Mille la ripresa economia portò alla nascita dei Comuni, i comuni inoltre sono lacerati dalle continue lotte fra GUELFI cioè persone appartenenti alla Papato e i GHIBELLINI cioè persone appartenenti all'Impero
Con la nascite dei comuni la società si suddivide in:1)I Maganti: quelli di origine nobiliare
2)POPOLO GRASSO: quello che non erano nobili ma facevano lavori come notai, giudici ecc…
3) CLERO: quelli che appartenevano alla chiesa
4)POPOLO MINUTO: erano quelli che avevano delle botteghe degli impiegati
5)LAVORATORI: quelli che lavoravano nelle botteghe
6) POVERI: che vivevano di carità
LA LIRICA DEL DUECENTO
La letteratura volgare in Italia nasce nel Duecento in corrispondenza di fenomeni economici, politici e culturali. Questa poesia usa la lingua volgare del Centro-Nord perchè era la lingua parlata in quelle città in quel tempo.
In Italia nel duecento si svolge un'esperienza politica di alto livello e molto raffinata . E' una produzione che appartiene al genere laico, sono gli stessi trovatori che lavoravano nelle corti della Provenza, in seguito alla crociata fatta da Innocenzo III si trasferiscono nel Centro-Nord Italia. Mentre al sud della penisola il centro con più cultura è la corte siciliana di Federico II
LA SCUOLA SICILIANA
Nella corte siciliana di Federico II sorgono gli IMITATORI DELLA POESIA TROBADORICA che usano la lingua d'oc. La poesia siciliana riprende i temi amorosi sotto forma di sonetto. I poeti sono tutti funzionari dello stato come giudici notai. La poesia per questi funzionari è solo un evasione della realtà perchè non ci sono contrasti politici.
LA SCUOLA TOSCANA
Il modello della scuola siciliana acquistò grande rilievo in tutta la penisola, soprattutto in Toscana. Alla morte di FedericoII queste vicende vengono proprio raccontate da poeti toscani. Le poesie erano scritte nel loro volgare e l'ambiente politico non è più quello di un uomo di corte ma da liberi cittadini che partecipavano alla vita politica economica della propria città.
DOLCE STIL NOVO
A Firenze si forma un nucleo ancora più importante cioè il dolce stil novo. I poeti sono esponenti fiorentini come Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Guido Guinizzelli. Si tratta di poeti di forte personalità per cui è difficile fissare tratti distintivi di una vera e propria scuola, però si possono individuare alcune tendenze comuni. Il dolce stil novo tratta di uno stile più limpido e piano. Una visione della donna più spiritualizzata che viene esaltata come un angelo in terra. Uno dei temi centrali è appunto l'amore e la gentilezza che ha il senso di nobiltà e proprio il saper amare finemente è indizio di una superiore nobiltà d'animo