Dalla reconquista al Sigla de oro .
Sempre nel 1492, Castiglia e Aragona, grazie al matrimonio dei due sovrani, Ferdinando e Isabella, si unirono nel Regno di Spagna, mentre il navigatore genovese Cristoforo Colombo, toccò le sponde dell'America, da quel momento la corona spagnola conquistò immensi territori.
Sconfitti l'impero atzeco, quello inca, le città Stato dei maya e ridotti in schiavitù gli indios, la Spagna divenne il più grande impero coloniale dell'epoca, a tal punto che Carlo V, sotto la cui corona la Spagna conobbe il massimo splendore, ebbe a dire che sul suo regno non tramonta mai il sole. Il XVI secolo fu, infatti, il Siglo de oro, cioè il periodo di massimo splendore economico e culturale della Spagna.
Il lento declino.
Con la distribuzione della flotta spagnola, l'Invencibile Armada, da parte degli inglesi nel 1588, la Spagna iniziò a declinare, perdendo gradualmente parte del proprio impero coloniale a vantaggio della Gran Bretagna.
All'inizio dell'Ottocento la Spagna fu occupata dall'esercito napoleonico mentre le ultime colonie rimaste avviarono il loro vittorioso cammino verso la conquista dell'indipendenza.
La crisi del regno proseguì fino al 1931, quando la monarchia fu rovesciata e venne proclamata la repubblica, che ebbe vita breve.
Infatti, nel 1936 il generale Francisco Franco portò a termine un colpo di Stato che innescò una sanguinosa guerra civile, conclusa nel 1939 con la sua vittoria. Il generale instaurò allora una dura e sanguinosa dittatura, sostenuta da gran parte dell'esercito e dell'alta borghesia, proseguì fino al 1975, anno della sua morte. A quel punto iniziò il processo che ha portato la Spagna a ripristinare la monarchia, accompagnata dalla presenza di istituzioni democratiche