Produzione culturale particolare della Langobardia Minor furono gli Exultet. Sono rotoli di pergamena che prendono nome dalle prime parole del testo contenuto, il preconio pasquale, cioè la preghiera che il celebrante recitava dopo la benedizione e l’accensione del cero durante la veglia nella notte del Sabato Santo: “Exultet jam angelica turba caelorum” (Esulti ora la schiera degli angeli”). Come usuale nella liturgia cristiana fino alla riforma del Concilio Vaticano II, la preghiera era intonata melodicamente. Presente in tutta la liturgia cristiana, solo nell’area longobarda meridionale il testo della preghiera fu redatto su manoscritti speciali sotto forma di rotolo, forse per emulare modelli bizantini. Si conservano 33 rotoli datati tra il 969 e il 1334-42, ma la maggior parte risale al XI secolo. Generalmente, il possesso di un corredo liturgico e di un musicale manoscritto, decorato con particolare ricchezza, costituiva dimostrazione di prestigio culturale, economico e politico.Ancor più per gli Exultet, in cui la raffigurazione pittorica delle scene narrate dal testo assume forme didascaliche e divulgative di dimensione e di rilievo artistico straordinarie ed uniche. In particolare, le scene dipinte furono disposte nel verso opposto a quello del testo letterale e della musica, così che esse comparissero diritte all’assemblea in preghiera mentre il diacono, intonando il canto dal pulpito, leggendo il testo, scorreva il rotolo, con un effetto di grande suggestione.
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