IL SOGNO INFRANTO DI FEDERICO II E L'ASCESA DEGLI STATI NAZIONALI
Innocenzo III
aveva determinato la nomina a imperatore del Sacro romano Impero al suo figlioccio Federico II
nato a Jesi, nel 1194
apparteneva alla casa imperiale di Svevia
era normanno
per parte di padre
per parte di madre
Costanza d'Altavilla
dalla quale ereditò il Regno di Sicilia
quando morì Federico aveva 4 anni, e Innocenzo III divenne suo tutore
quando gli procurò la corona gli fece solennemente giurare di non unire mai la Germania e l'Italia del Nord alla Sicilia
ciò avrebbe potuto indurlo infatti a conquistare anche l'Italia centrale, distruggendo lo stato della Chiesa
Federico II
trascorse infanzia e adolescenza a Palermo
nella quale convivevano quattro diverse comunità
cristiana greco-ortodossa
araba
cristiana cattolica
ebrea
Federico divenne così straordinariamente colto, padrone di cinque lingue: tedesco, italiano, latino, greco e arabo
quando colpì quattordici anni, nel 1208, Innocenzo III gli combinò un matrimonio con la principessa Costanza d'Aragona, che gli portò in dote 500 cavalieri spagnoli fornendogli così i mezzi militari di cui era sprovvisto.
quello stesso anno Federico si autoproclamò "maggiorenne" e cominciò realmente a governare
Federico II
ammiratore dello Stato
non aveva alcuna intenzione di accettare le autonomie di cui i feudatari e alcune città si erano impadroniti dopo un lungo periodo di disordini
fondò sull'isola il primo Stato moderno della storia
laico, autoritario, centralizzato ed efficiente
i suoi princìpi furono fissati nelle Costituzioni di Melfi del 1231
costrinse i baroni a demolire tutti i castelli
confiscò i beni di coloro che rifiutavano di inviargli i dovuti contingenti militari e rase al suolo le loro fortezze
emanò una legge che impediva ai figli di ereditare i feudi del padre senza l'autorizzazione del sovrano
impose una tassa sulle esportazioni di grano, sulla raccolta del sale, sulla lavorazione dei metalli e sulla pesca
abolì i tribunali feudali e impose la giustizia del re
proclamò l'uguaglianza di tutti i cittadini cattolici, ortodossi, musulmani ed ebrei
sottopose ai suoi ordini la Chiesa siciliana e meridionale, nominando personalmente i vescovi ed espellendo dal regno gli ambasciatori del papa
nomina dei vescovi
Federico perse per sempre le simpatie del Papato
già irritato per gli altri comportamenti dell'imperatore
quando Innocenzo III era ancora vivo si era rifiutato di partire per la Quarta Crociata
ed era stato costretto a promettere di partire per una Quinta Crociata
poi Innocenzo III morì
Federico era amico del sultano turco d'Egitto e non aveva intenzione di fargli guerra
alla fine, minacciato di scomunica, partì
la sua schiera, colpita dalla peste, dovette fermarsi a Otranto
ammalatosi anche lui dovette rinunciare alla partenza
il papa lo scomunicò
con uno scambio di lettere, Federico ottenne dal sultano ampie garanzie di libertà per i pellegrini del Santo Sepolcro
Comuni lombardi
avevano capito il sogno di Federico di unire i due Regni di Germania e di Sicilia conquistando l'Italia centro-settentrionale
le città padane entrarono in fermento e il Papa, ormai nemico giurato di Federico, offrì loro la propria alleanza
in tutta Italia ripresero vigore i contrasti fra città guelfe e città ghibelline
con l'aiuto dei ghibellini, Federico nel 1237 inflisse ai Lombardi una sconfitta a Cortenuova, nei pressi di Bergamo
i suoi ultimi anni furono però amari
fu sconfitto a Viterbo e a Parma
in una scaramuccia perse il suo figlio prediletto, re Enzo
fatto prigioniero a vita dai Bolognesi
l'imperatore morì di dissenteria nel 1250 dopo un'ultima caccia con il falcone, lo sport che più amava
con la sua scomparsa finì l'impero inteso nel suo significato classico e medievale. Il titolo di imperatore sopravvisse fino al XIX secolo, ma non uno dei successori di Federico potè più aspirare al potere universale
la sua morte segnò la fine dell'esperimento di uno Stato moderno in Italia e del primo in assoluto in Europa
morto Federico
il pontefice in carica scomunicò suo figlio Manfredi e assegnò il Regno di Sicilia a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia
il quale scese in Italia e nel 1266 sconfisse e uccise Manfredi nella battaglia di Benevento, in Campania
poi chiuse tutta la famiglia reale di Svevia in convento o in carcere e spostò la capitale da Palermo a Napoli, quindi tartassò con le tasse i feudatari siciliani, causandone la ribellione
d'accordo con gli Spagnoli (Aragonesi) ai quali intanto il papa aveva "donato" la Sardegna, i baroni scatenarono la cosiddetta rivolta del Vespro (così detta perché iniziata mentre le campane chiamavano i fedeli alla funzione serale) e consegnarono la corona a Pietro d'Aragona
spagnolo
dopo vent'anni di guerra, nel 1302 la Sicilia passò definitivamente nelle mani degli Aragonesi
il meridione cadde sotto altre due dinastie straniere
da allora in poi, la politica papale fu sempre volta a tenere l'Italia più divisa possibile per preservare lo Stato della Chiesa
università
all'epoca di Federico II
si interrogavano sulla forma da dare ai regni europei
lo studio sistematico del Codice di Giustiniano e dei grandi autori greci e latini convinse i docenti e i loro allievi che la frammentazione feudale e la confusione tra potere temporale e potere spirituale sarebbero state le cause di una generale rovina
giuristi
lanciarono grida di allarme da tutte le università
la cristianità occidentale avrebbe perso la sua nascente forza economica se non fosse riuscita a riorganizzarsi in Stati laici sottoposti a un'autorità centrale
Laico
chi non ha preso voti
istituzione umana che, pur rispettando la religione, non identifica le sue leggi con quelle della Chiesa
contrario di "dogmatico"
chi non accetta il confronto con chi la pensa diversamente da lui e che ha paura di mettere in discussione le proprie convinzioni
Francia
Filippo IV
detto il Bello
intraprese una serie di riforme intese a dare maggior forza all'autorità centrale contro i molti frammentati poteri feudali, nonché ad assicurare entrate fiscali sicure e costanti allo Stato
Tassò i beni della Chiesa - feudi, monasteri, vescovati - che rappresentavano circa un terzo delle proprietà del paese
papa Bonifacio VIII
rispose a Filippo minacciando la scomunica
lui però convocò per la prima volta gli Stati generali francesi (un'assemblea di rappresentanti del clero, della nobiltà e della borghesia) e sottopose loro il quesito se il papa avesse la facoltà di intervenire nelle questioni nazionali, ottenendo un "no" unanime
Filippo decise quindi di mortificare il pontefice e il pontificato, spedendo un'armata che occupò il palazzo del papa a Roma e poi ad Anagni, dove il pontefice si era rifugiato
dopo questa vittoria, il re impose la nomina di un papa francese e trasferì la sede papale da Roma ad Avignone, dove essa restò dal 1309 al 1377
morto Filippo il Bello
La Francia precipita di nuovo nel caos. I feudatari inglesi oltrepassano la manica e diedero inizio a una guerra tra Francia e Inghilterra.
Guerra dei Cento anni
la quale durò più di un secolo
dal 1337 al 1453
obbiettivo
rafforzale l'autorità della monarchia e ampliare i suoi territori
prima fase
seconda fase
successo dell'esercito inglese
ebbe inizio nel 1429
si concluse nel 1360
con la sconfitta del re di Francia, che dovette cedere al re d'Inghilterra un terzo dei propri territori
Giovanna d'Arco
contadina francese, analfabeta ma profondamente religiosa e devota alla monarchia
sollevò il popolo in nome di dio
riconquistò la città di Orléans, occupata dagli Inglesi, conseguenti il primo successo francese di tutta la guerra
terminò tragicamente la sua avventura nel 1431
gli Inglesi la catturarono e la bruciarono sul rogo, accusandola di stregoneria perché vestiva abiti maschili e sosteneva di sentire "voci" divine
incoraggiati dal suo esempio, i Francesi ripresero la guerra e nel 1453 riuscirono a scacciare dalla Francia gli Inglesi
Inghilterra
governata dalla dinastia normanna
però, nel Duecento aveva perduto il suo smalto guerriero
il suo re, Giovanni, era stato sconfitto dal re di Francia
Spagna
si avviava anche lei a unirsi in nazione
per tutto il Trecento, tuttavia, essa rimase divisa in quattro Stati
Regno d'Aragona
Regno di Castiglia
Califfato di Granada
Regno di Portogallo
aveva dovuto cedergli perciò gli enormi feudi che lui e i suoi baroni possedevano in quella nazione
infuriati, nel 1215 i baroni obbligarono Giovanni a firmare un documento chiamato Magna Charta Libertatum (Grande Carta della Libertà)
con la quale la monarchia garantiva ai freemen, gli uomini liberi, una serie di diritti fondamentali
fra cui ve n'era uno che impegnava il re a non imporre tasse senza il consenso del Consiglio comune del Regno
composto dai feudatari laici ed ecclesiastici
uno di essi era quello chiamato Habeas Corpus
("Sii padrone del tuo corpo")
che impediva al re d'Inghilterra di gettare chiunque in prigione a suo piacimento
restò negato a tutti gli altri sudditi fino al XVIII secolo
Consiglio
Camera dei Lord ("Camera dei signori")
Camera dei Comuni
Parlamento
in questo modo la Magna Charta divenne il primo elemento di una vera e propria Costituzione che impediva la formazione di una monarchia assoluta, cioè privo del controllo dei sudditi