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La Globalizzazione Romana (Globalizzazione: scambio di merci e…
La Globalizzazione Romana (Globalizzazione: scambio di merci e informazioni su scala planetaria e
sue conseguenze nel modo di produrre e consumare)
La pace di Roma
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Condizione essenziale per quella prosperità economica che caratterizzò i primi due secoli di vita dell'impero.
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Il ruolo dello stato
Il sistema fiscale romano prevedeva un grande numero e una grande varietà di imposte, sia dirette che indirette
I due principali tipi di imposte dirette colpivano la proprietà fondiaria e i redditi personali, specialmente dei provinciali.
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I principali tipi di imposte indirette erano i dazi, marittimi e terrestri, che potevano variare dal 2 al 5% del prodotto, ma fino al 25% per i beni provenienti fuori dall'impero.
Imposte pagate in denaro o in natura che sostenevano Roma e i suoi eserciti dal punto di vista economico e agricolo
I commerci
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Politica di sviluppo delle infrastrutture consentì di mettere in comunicazione i diversi mercati regionali
Che porta all'apertura delle province l'una all'altra grazie alla libera circolazione delle merci, facilitata da un unico sistema monetario, basato sul denarius argenteo e l'aureus oro, e anche se molte monete locali furono mantenute, il loro valore fu rapportato a quello delle monete romane
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Grande punto di forza dell'economia imperiale, come anche un potente veicolo di integrazione e unificazione fra le diverse regioni dell'impero
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Il centro e le periferie
Inizialmente l'Italia trasse i maggiori benefici dalla creazione dell'impero perchè, anche grazie alla sua centralità geografica, ebbe il maggiore ruolo politico-amministrativo. Le province acquisirono tuttavia un ruolo sempre più importante con il passare del tempo, fino a dare problemi all'economia italica, per il ruolo economico sempre più crescente delle province.
L'agricoltura fu investita in crisi crescente, per la pesante concorrenza dell'Africa Occidentale e dell'Egitto. Sempre più numerosi erano i contadini costretti a vendere le proprie terre e diventare coloni di grandi latifondi. La concorrenza della Gallia e della Spagna colpì le esportazioni di olio e vino ma anche quella di prodotti artigianali.
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