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il contesto storico-culturale del trecento (il trecento, un secolo di…
il contesto storico-culturale del trecento
il trecento, un secolo di crisi
peggioramento climatico
"la piccola era glaciale"
gravi carestie
scarsa alimentazione, commerci e artigianato diminuiti fortemente e compromessi equilibri sociali
l' agricoltura conobbe una battuta di arresto
la peste nera
tra il1347 e il 1352 si contarono 20-25 milioni di vittime
la malattia prosperava grazie alla scarsa igiene e dalle inesistenti cure mediche
le rivolte degli umili
nel trecento le tensioni sociali divennero più aspre fino a sfociare in vere e proprie rivolte
una tra queste fu il "tumulto dei ciompi" a Firenze
la debolezza di Papato e Impero
Bonifacio VIII apri il primo Giubileo e rivendico il potere temporale per sè
nacque una aspra lotta tra Bonifacio e il re di Francia Filippo il Bello
Bonifacio perse e venne pubblicamente umiliato e la sede papale fu spostata ad Avignone chiamata "cattività avignonese" (1309-1377)
l'alba degli stati nazionali
in Inghilterra ed in Francia nacquero gli stati nazionali
nello stato nazionale il sovrano perseguiva l'accentramento del potere e l'unificazione del territorio
limitarono i privilegi dei feudatari
istituirono eserciti permanenti nazionali fedeli al sovrano
istituirono la burocrazia statale
l'Italia tra crisi e segnali di rinnovamento
alle preesistenti divisioni politiche tra guelfi e ghibellini, i disordini dati dalla crisi economica portarono alla formazione di stati regionali, affidando il potere ad un unico signore, nacquero le Signorie
aumentarono le divisioni politiche:
al centro nord emersero città quali Milano, Firenze e Venezia
al centro lo stato della Chiesa era impegnato a difendere i propri confini
al sud, si formarono il Regno di Napoli (in mano ai francesi) e quello di Sicilia ( in mano agli spagnoli)
l'Italia divisa e debole era facile preda di stati espansionistici
in campo culturale il nostro paese conobbe un periodo di fioritura
protagonisti di questo rinnovamento furono Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio